Il Museo Etnografico "Giovanni Podenzana" rappresenta una delle sezioni più antiche del Museo Civico della Spezia, istituito nel 1873: esso conserva, studia, espone e valorizza materiale etnografico locale ed extraeuropeo raccolto a partire dalla metà del sec. XIX.
Il Museo si propone come centro di ricerca e divulgazione dei temi dell'antropologia e della etnografia, con particolare attenzione all'area geografica conosciuta come Lunigiana Storica, grazie alla collaborazione con istituti di importanza nazionale ed internazionale.
Il Museo è ubicato sulla centralissima via del Prione, nell'ex Oratorio quattrocentesco dedicato a San Bernardino.
“Una cultura come il mare”: La Spezia è ufficialmente candidata a Capitale Italiana della Cultura 2027. Ne hanno dato l’annuncio questa mattina in conferenza stampa il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini, la dirigente dei Servizi Culturali Rosanna Ghirri e Gaetano Scognamiglio, Presidente di Promo P.A Fondazione confermando l’invio del Dossier della candidatura al Ministero della Cultura.
Il concept del progetto.
Con una visione ispirata al mare, La Spezia si candida a Capitale Italiana della Cultura 2027: “Una cultura come il mare”, il titolo del Dossier, non è solo una metafora ma un obiettivo concreto per una cultura variegata, interconnessa e sempre in movimento fondata sulla bellezza, la sostenibilità e l’inclusione.
Un’occasione storica senza precedenti ed unica per rafforzare la nostra Città come centro creativo, incentivando il dialogo tra diversi settori, facendo emergere aspetti poco noti del proprio patrimonio, sperimentando un nuovo modo di vivere il rapporto con il mare.
Il rilancio del Premio del Golfo per giovani artisti, percorsi di rigenerazione urbana e sociale e Amphiorama, un museo diffuso che parte dal mare e guarda al futuro, sono solo alcuni dei progetti caratterizzanti della candidatura. “Una cultura come il mare” diventa così un veicolo per affrontare le sfide di oggi, promuovendo una maggiore consapevolezza ambientale e sociale, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 e l’Accordo di Parigi.
La Spezia2027 si sviluppa lungo quattro direttrici principali: “correnti”, che connette cultura e mare; “Venti”, che stimola le nuove produzioni artistiche; “Onde”, per rendere la cultura inclusiva e accessibile a tutti; e “Maree”, che mira a consolidare e stabilizzare l’offerta culturale della Città.
La Spezia si propone di diventare un grande laboratorio di innovazione culturale, capace di aprire nuovi orizzonti per la Città-Mare, rileggendo il passato attraverso strumenti contemporanei e offrendo a tutti un accesso più diretto alla cultura. Con creatività e sensibilità artistica, la Città vuole affrontare le sfide del presente e costruire un futuro sostenibile.
La Spezia Capitale Cultura 2027: 6 milioni di euro per finanziare i 33 progetti.
Candidare La Spezia a Capitale Italiana della Cultura 2027 ha già significato rivoluzionato il modo di fare cultura nella nostra Città. In una vera e propria “chiamata alle idee”, tutto il tessuto culturale, pubblico, privato e del terzo settore, l’associazionismo, il contesto imprenditoriale e commerciale, tutte le Pubbliche Amministrazioni – oltre 70 soggetti coinvolti – hanno partecipato attivamente alla costruzione del Dossier.
Il Dossier consta di sessanta pagine di contenuti, quattro linee di intervento, 33 progetti, oltre alle attività e agli strumenti di comunicazione e promozione.
6 milioni di euro per finanziare il Programma di Candidatura:
Il logo.
Il logo della candidatura della Spezia a Capitale Italiana della Cultura 2027 trae ispirazione dal profilo della fontana futurista situata presso il Palazzo delle Poste, un’opera simbolo progettata da Angiolo Mazzoni, uno dei principali architetti di edifici pubblici del XX secolo. L’edificio, costruito secondo i canoni del Futurismo, ospita all’interno il grande mosaico degli artisti Fillia e Prampolini ed è completato esternamente da una fontana.
La fontana, restituita alle sue forme originali alla Città nel 2022, nacque come omaggio alla modernità della Città che all’epoca aveva un acquedotto unico in Italia e alla potenza della natura, espressa attraverso l’effetto a cascata dell’acqua. Il suo design, caratterizzato da quattro alte nicchie a cielo aperto bordate di marmo, offre un profilo visivo che, visto dall’alto, mostra una serie di quattro “U” unite a formare un’onda stilizzata.
Il logo è un omaggio al Futurismo spezzino e alla sua eredità architettonica, ma al tempo stesso richiama il mare, elemento vitale e perpetuo alla base della candidatura. Il logo è formato da una serie di linee affiancate per dare dinamismo al simbolo. Pensato per essere altamente riconoscibile, il logo è estremamente versatile riflettendo la vivacità e la continua evoluzione culturale della Spezia.
Il comitato promotore.
Comune della Spezia; Provincia della Spezia; Regione Liguria; Camera ci Commercio Riviere di Liguria; Università degli Studi di Genova; Diocesi della Spezia; Fondazione Carispezia; Rotary Club La Spezia; Miglio Blu (Antonini Navi, Baglietto, Cantieri Navali della Spezia, Fincantieri, Ferretti Group -Riva, Porto Lotti, Sanlorenzo, The Italian Sea Group, Valdettaro Group); Autorità di Sistema Portuale Mar Ligure Orientale; Guardia Costiera – Capitaneria di Porto La Spezia; Parco Nazionale delle Cinque Terre; Azienda Sanitaria Locale 5; Casa Circondariale della Spezia; Ufficio Scolastico Regionale della Liguria; Conservatorio Statale di Musica Giacomo Puccini; ITS Istituto Tecnico Superiore La Spezia; CNR Ismar (Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze Marine); ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile); INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia); DLTM – Distretto Ligure delle Tecnologie Marine; Assonautica; CNA La Spezia; Confartigianato La Spezia; Confcommercio La Spezia; Confesercenti La Spezia; Confindustria La Spezia.
Il comitato scientifico.
Maria Cristina Bigi – Direttrice della Casa Circondariale della Spezia, impegnata in progetti di inclusione e reinserimento sociale
Donatella Bianchi – Giornalista e conduttrice televisiva, già Presidente del WWF Italia
Jacopo Godani – Coreografo e Direttore Artistico della Dresden Frankfurt Dance Company
Angelo Riccaboni – Professore Ordinario di Economia Aziendale presso l’Università di Siena e Presidente della Fondazione Prima
Guido Tonelli – Fisico al CERN di Ginevra e Professore Ordinario presso l’Università di Pisa
Dario Vergassola – Scrittore, attore e conduttore
Il gruppo di lavoro.
Comune della Spezia
Pierluigi Peracchini, Sindaco della Spezia
Rosanna Ghirri, Dirigente – Responsabile della gestione, dell’attuazione e del monitoraggio del progetto LaSpezia2027
Maria Elena Casentini, Funzionario Responsabile – Referente del progetto
Promo PA Fondazione
Irene Panzani, Project manager culturale
Roberto Spinetta, Project Manager Area Marketing e comunicazione, design logo di Candidatura
Francesca Velani, Esperta di politiche culturali
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A cura di Giacomo Paolicchi inaugura venerdì 12 luglio alle ore 18.30 e sarà fruibile al pubblico fino al 4 maggio 2025. Il Museo Civico Etnografico “Giovanni Podenzana” propone una mostra che mette in luce la produzione artistica, l’utilizzo di materiali spesso rari e preziosi, la ritualità e la gestualità legata alle armi bianche e da fuoco che costituiscono un nucleo molto importante e consistente delle civiche collezioni spezzine formatosi grazie ai generosi lasciti di molte famiglie: Capellini, Castrucci, della Torre, Monteverdi, Podenzana, Viale. L’occasione della mostra è offerta dall’ingresso di un nuovo nucleo di armi e accessori provenienti soprattutto da Africa e Asia, già appartenuto alla famiglia del commendatore Giacomo Lardon e donato da Marisa Costa Stellini, erede dei Lardon.L’esposizione permette di ammirare una sezione museale – l’etnografia non europea – di cui raramente il pubblico ha fruito e che rappresenta un unicum nel panorama regionale per cui il Museo Etnografico risulta una delle istituzioni più importanti. In occasione della mostra sono stati restaurati alcuni manufatti di grande importanza. Sono esposti, infatti, simboli di alcune tra le più affascinanti civiltà che si conoscono, come il tomahawk dei nativi americani, il boomerang degli aborigeni australiani, i keris indonesiani: essi sono strumenti usati per la caccia, per la difesa e per riti e cerimonie religiose, permeati di grande spiritualità e fieri portatori dei valori delle comunità che li produssero. Di grande fascino sono gli accessori destinati ai membri più valorosi delle tribù o dei clan come le lunghe filze di iridescenti elitre di coleottero degli indios amazzonici o l’amuleto cinese a forma di spada. |
Venite Adoremus. Un presepio di tradizione genovese al Museo
Per il Natale 2024, infatti, si rinnova la consueta esposizione del presepio al pianterreno della sede museale etnografica e diocesana di via del Prione 156 alla Spezia e sarà possibile ammirare un esempio di presepio di fattura genovese risalente al XVIII secolo, appartenente ad una collezione privata.
A fare da sfondo alle statuine di legno, vetro e ceramica, vestite con costumi popolari tradizionali liguri, è la riproduzione di Capriccio con rovine antiche di Gaetano Vetturali del 1752 conservato al Museo Civico “Amedeo Lia” la cui presenza rinnova e consolida quel dialogo costante e proficuo che contraddistingue la rete museale civica spezzina.
Ancora al Museo Lia è riferibile la riproduzione dell’iconico angelo annunciante – tratto dall’Annunciazione di Paolo di Giovanni Fei – che sovrasta l’allestimento e si pone in continuità con le due sculture diocesane di Madonna con Bambino – provenienti da Marinasco e da Fabiano – che accolgono il visitatore e lo guidano a scoprire il miracolo della Natività.
Con il nuovo anno scolastico ripartono i percorsi didattici dedicati alle scuole nei musei e nelle biblioteche del Comune della Spezia. Nel libretto troverete tutti i dettagli dei percorsi e le informazioni per prenotare. Per info e prenotazioni per il Museo Etnografico: 0187-727781, museo.etnografico@comune.sp.it |
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